Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2016

“La Terra, navicella spaziale nei flutti della instabilità climatica: cosa possono fare le nostre città?”

“DESS”, ovvero il Decennio dell’Educazione per lo Sviluppo Sostenibile promosso dall’UNESCO per il 2005 – 2014: ma non era finito? Certo, ma i protagonisti delle migliaia di iniziative che nel corso di quel Decennio sono state intraprese per trasformare l’educazione in pratica concreta e in indicazione alla politica hanno richiesto di continuare quell’esperienza. E l’Associazione per la Commissione Nazionale UNESCO Italia Onlus ha posto le basi per una nuova partenza, seguendo metodi e appuntamenti che hanno caratterizzato l’esperienza precedente. “DESS”, non più “Decennio”, quindi, bensì “Dichiarazione” per proseguire il necessario e non semplice impegno per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile.

Seppure in ritardo, siamo in grado di assicurare per il 2016 – 2017 il nostro impegno sul tema scelto, inaugurando l’anno di attività con la tradizionale “Settimana UNESCO di Educazione allo Sviluppo Sostenibile” che si svolgerà tra il 21 ed il 27 novembre 2016.

La Settimana si aprirà il 21 novembre p.v., con la conferenza stampa di presentazione delle adesioni e delle iniziative alle ore 10.30 nella Sala del Primaticcio di Palazzo Firenze (Piazza di Firenze, 27 – 00186 Roma). Da qui l’immediato appello a realizzare per quella settimana, con generosità e creatività, iniziative autogestite riferite a quei temi, a mobilitarsi e a mobilitare il maggior numero possibile di organizzazioni e cittadini.

Perché “Navicella Spaziale”? Per ricordare, nel gran parlare che si fa di economia circolare, colui che per primo propose un nuovo modello di economia e di società, in contrasto con quello dominante dell’ “economia del cowboy”. Proprio cinquanta anni fa usciva infatti il saggio di Kenneth Boulding intitolato “Spaceship Earth”, divenuto poi il logo della prima “Giornata della Terra” il 22 aprile 1970 a New York. Esso ha ispirato concetti e proposte non solo ai – pochi – economisti che hanno propagandato uno “stato stazionario” contro il mito e lo sfascio di una crescita “infinita”, ma anche a tutti i movimenti, associazioni e singoli cittadini che si sono battuti per realizzare uno sviluppo ambientalmente, economicamente e socialmente sostenibile.

Scarica QUI il documento di presentazione